C’erano una volta le oche e ora non ci sono più.
Questo il titolo di una favola non a lieto fine, purtroppo, ambientata a Brucoli ai nostri giorni.
Tre le oche che per un lustro hanno vissuto tra le vie del borgo marinaro che, da alcune settimane sono sparite dalla circolazione.
A raccontare con sommo dispiacere il triste epilogo di questa triste storia temendo l’irreparabile e lanciando un appello è Benedetto Signorelli, un residente della frazione.
“Nella settimana dei festeggiamenti in onore di San Nicola, santo patrono di Brucoli – riferisce il cittadino – sono sparite le tre oche cosiddette “di quartiere”, che dà circa cinque anni abitavano il paese e che erano bene amate e nutrite da tutti i residenti.
Ho chiesto a chiunque abbia incontrato, ma ahimè, fino ad ora, non ho trovato nessuno che abbia notato alcunché.
Inizialmente – continua Signorelli – avevo pensato che si fossero nascoste a causa dei “botti” di San Nicola, ma dopo un’assenza di oltre di dieci giorni temo decisamente il peggio.
Il mio è, più che altro, un grido di dolore per la perdita di “amiche del paese” che non arrecavano disturbo alcuno e che anzi direi contribuivano al folklore del paese stesso.
Purtroppo qualcuno era di altro avviso, perché un’oca può avere un incidente e/o ammalarsi, ma tre contemporaneamente è assai improbabile che capiti!
Inoltre – conclude – non vi è alcuna traccia dei corpi pesanti circa 5/6 chilogrammi cadauna”.
Se fosse accaduto il peggio sarebbe un vero peccato. Le oche stazionavano insieme alle papere.
Queste ultime ci sono ancora mentre in giro per le vie del borgo forse non si vedranno più le oche che trasmettevano allegria ad adulti e bambini, ma qualcuno ha voluto scrivere un finale diverso a questo racconto che di certo felice non è.
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