La Società Augustana di Storia Patria partecipa alla campagna social promossa dal Mibact, #iorestoacasa ricordando sulla propria pagina facebook l’anniversario del 25 aprile. Propone due storie di altrettanti concittadini: don Paolo Liggeri e Giuseppe Carrabino, le cui gesta sono ricordate dalla pagina ufficiale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
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L’iniziativa ministeriale ha la finalità di proseguire l’attività culturale attraverso il web offrendo momenti di riflessione anche in questo periodo di gravissima Emergenza Covid-19. Commemorare la ricorrenza del 25 aprile è di fondamentale importanza per la memoria del nostro Paese. Una data che è simbolo della Liberazione dell’Italia e che deve costituire monito a non dimenticare il dramma della seconda guerra mondiale, a ripudiare i crimini perpetrati dall’ideologia nazi-fascista, onorare gli eroi (uomini e donne della Resistenza), affermare gli ideali di pace, giustizia, libertà e democrazia.
La Società Augustana di storia patria aderisce all’ iniziativa proponendo due storie di altrettanti concittadini: Don Paolo Liggeri e Giuseppe Carrabino, le cui gesta sono ricordate dalla pagina ufficiale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Don Paolo Liggeri, sacerdote della Compagnia di San Paolo, nato ad Augusta il 12 agosto 1911 e deceduto a Milano il 3 settembre 1996. Fondatore nel ’43 dell’Istituto “La Casa” a Milano che divenne ben presto rifugio per sfollati, perseguitati politici e razziali. Don Liggeri si fece promotore,sostenuto dal cardinale Schuster, di sostenere numerose famiglie ebree aiutandole nella fuga dall’Italia. Fu arrestato e deportato nei campi di concentramento di Fossoli, Bolzano, Mauthausen, Gusen e Dachau. Liberato il 29 aprile 1945 si diede subito al lavoro fondando il primo consultorio d’Italia.
[/]Giuseppe Carrabino, operaio, nato ad Augusta il 14 luglio 1920 (quest’anno celebriamo il centenario della nascita) fu ucciso a Snejeznik (Istria) il 7 Ottobre 1944. Era un ragazzo quando i suoi genitori emigrarono a Fiume; qui Giuseppe trovò lavoro presso il silurificio e successivamente impiegato come sommozzatore. Aderì al movimento antifascista clandestino e partecipò ad azioni ardite contro i tedeschi e, nel luglio del 44’ cadde in un agguato delle SS. Riuscito a sfuggire alla cattura, raggiunse i partigiani e nominato commissario politico della “Compagnia Fiumana” nel II Battaglione del 1° Distaccamento. Cadde sulle pendici del monte Nevoso mentre con un gruppo di partigiani si stava dirigendo verso il Gorski Kotar per unirsi alla III Brigata Istriana. Una testimonianza, frutto della pietà popolare, documenta l’annuncio della liberazione nella nostra Augusta. Si tratta di un appunto che recita testualmente: “Il 7 maggio del 1945 alle ore 20 mentre recitavamo la coroncina alla Madonna del Carmelo si sentono suonare le campane e le sirene per annunciare la pace”, vi è poi un’aggiunta: “pace per sempre”.
“Ricordare pertanto la data del 25 aprile, proponendo due storie di altrettanti concittadini – dichiara Giuseppe Carrabino, presidente della Società Augustana di Storia Patria vuole essere anche l’occasione per rammentare che la Augusta ha pagato il suo tributo di morte e distruzione nel secondo conflitto mondiale ma non ha mai ricevuto alcuna onorificenza per i suoi caduti. Eppure, come è stato più volte ribadito, la città ha pagato un caro prezzo di vite umane, specie durante i bombardamenti del 13 maggio e 17 luglio 1943 e, nonostante le privazioni della guerra, si prodigò per dare accoglienza e assistenza ai profughi del Conte Rosso. La città merita un riconoscimento ufficiale”.