Sono passati quasi dieci anni da quel 27 settembre del 2014, quando una esplosione nella riserva delle Macalube di Aragona, in provincia di Agrigento, uccise i fratellini Carmelo e Laura Mulone, di 9 e 7 anni.
Ora arriva la sentenza della Corte di appello di Palermo che assolve l’allora direttore della riserva Domenico Fontana ed ex presidente di Legambiente, l’associazione che gestisce la riserva, e l’operatore della riserva Daniele Gucciardo.
In primo grado, Fontana era stato condannato a 6 anni e Gucciardo a 5 anni e 3 mesi.
I due fratellini facevano una passeggiata insieme al padre, un carabiniere di allora 46 anni, quando intorno a mezzogiorno furono travolti da un’ondata di fango.
Per l’esplosione di un vulcanello, un pezzo di terra si ribaltò, un fenomeno tipico di quella zona.
Macalube deriva infatti dall’arabo Maqlùb, che significa proprio “ribaltamento”.
La Corte di appello ha confermato l’assoluzione del funzionario della Regione, Francesco Gendusa, e degli altri imputati, ma cambiando la formula: non più perché il fatto non costituisce reato, ma per non averlo commesso.
Nessuna responsabilità civile da parte di Legambiente, che in primo grado era stata condannata a risarcire i genitori delle due piccole vittime bambini con una cifra vicina ai due milioni di euro
È stata accolta la linea difensiva dell’associazione che chiedeva di cercare altrove le responsabilità, seguendo le indicazioni dei periti che avevano tirato in ballo la Protezione civile del Comune di Aragona.
Stefano Ciafani e Tommaso Castronovo, rispettivamente presidente nazionale e regionale di Legambiente, hanno commentato la sentenza.
“Anche in questo momento in cui è stata riconosciuta l’innocenza dei nostri dirigenti Mimmo Fontana e Daniele Gucciardo e di Legambiente Sicilia, il nostro pensiero rispettoso va ai due bambini Mulone, la cui vita è stata spezzata da una tragedia infinita, e ai loro cari.
È stata riconosciuta in pieno la nostra totale estraneità a quanto accaduto, che abbiamo sostenuto con forza nelle fasi di indagini e durante il processo di primo grado e nell’appello.
Ringraziamo gli avvocati del nostro collegio difensivo, in primis lo scomparso Luca Petrucci, che col loro lavoro hanno permesso di arrivare a questa sentenza di assoluzione”.